I nostri progetti in corso

FONDAZIONE BANCO ALIMENTARE EMILIA-ROMAGNA

Programma di Aiuti Europei agli Indigenti (PO I FEAD)

A Faenza, l’Associazione SOS Donna ODV partecipa al Programma di Aiuti Europei agli Indigenti (PO I FEAD) in qualità di Organizzazione partner Territoriale (OpT), provvedendo alla distribuzione di aiuti alimentari cofinanziati dal Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti (FEAD) e all’erogazione di misure di accompagnamento per orientare e sostenere le persone in condizione di bisogno. Nell’anno 2021 l’OpT SOS Donna ha distribuito n. 61 pacchi alimentari per un totale di n. 11 persone aiutate in maniera continuativa, attraverso il sostegno finanziario del PO I FEAD.

 

 

PROGETTO REGIONALE

 “TURNING POINT: trasformare la vulnerabilità in valore aggiunto”

rafforzamento della rete 

percorsi di  orientamento al lavoro per donne vittime di violenza

ri/conquista dell’autonomia

Presentato come capofila dalla nostra Associazione nell’ambito del Bando Regionale per la realizzazione di progetti volti a sostenere la presenza paritaria delle donne nella vita economica del territorio. Partendo dalla proficua collaborazione che da tempo è stata avviata tra i Centri antiviolenza SOS Donna ODV di Faenza e Demetra Donne in Aiuto ODV di Lugo, il progetto è stato strutturato per produrre ricadute su entrambi i territori coinvolti dell’Unione della Romagna Faentina e dell’Unione della Bassa Romagna, attraverso la collaborazione dei partners coinvolti che costituiscono la “rete” di sostegno e rafforzamento dei percorsi di accompagnamento ed orientamento al lavoro per donne vittime di violenza, e precisamente: le Unioni dei Comuni, la Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna, Confcommercio Ascom Faenza e Lugo, Confesercenti d’Area Ravenna e Cesena, CNA, CGIL Provinciale-Ravenna, CISL Romagna, la Scuola Arte e Mestieri Angelo Pescarini, e la BCC Ravennate, Forlivese, Imolese Soc. Coop.

Per i Centri Antiviolenza, la priorità del lavoro di rete è quella di collocare la donna al centro degli interventi e delle azioni, a partire dal primo accesso e fino alla definizione, concordata con la donna, del percorso verso l’autonomia.

PROGETTO REGIONALE

“Libertà al plurale: differenziAMOci”

azioni di formazione in ambito scolastico,

attività di promozione e sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza,

contrasto dei fenomeni di emarginazione sociale, discriminazione e violenza sulle donne

Sulla base dei progetti realizzati negli anni passati e sui buoni risultati di rete ottenuti, è stato proposto il progetto “Libertà al plurale: differenziAMOci”, che vede l’Associazione SOS Donna come capofila e come partners, l’Unione della Romagna Faentina, Teatro Due Mondi, Teatro del Drago, Associazione Delfi-CTM e l’Associazione Culturale Fatti d’Arte. Il Progetto dà la priorità ad azioni di formazione in ambito scolastico, parallelamente ad attività di promozione e sensibilizzazione culturale per tutta la cittadinanza e azioni di contrasto dei fenomeni di emarginazione sociale, discriminazione e violenza sulle donne, in particolare migranti.

Il Progetto ha una durata di 24 mesi a partire da Gennaio 2023 e prevede la realizzazione delle seguenti azioni:

-Realizzazione di percorsi formativi nelle Scuole Secondarie di primo e secondo grado su tutto il territorio dell’URF, quali misure di prevenzione primaria;

-Realizzazione del percorso formativo “Peer to peer” rivolto agli studenti dell’URF a cura dell’Ass. SOS Donna in collaborazione con il Teatro 2 Mondi e il CTM sulle tematiche di genere, sul tema violenza e consenso e sull’uso del proprio corpo.

-A Faenza, percorsi formativi sull’accoglienza di donne vittime di violenza, rivolti a Operatrici del Centro Antiviolenza, Forze dell’Ordine, Amministratori pubblici dei Comuni dell’URF, Servizi sociali, Sanità;

-A Brisighella, in collaborazione con la Compagnia Teatrale SMAMA realizzazione di uno spettacolo teatrale sui temi del femminile e della violenza di genere;

-In collaborazione con Teatro del Drago realizzazione di uno spettacolo sui temi del femminile della violenza di genere;

-Promozione di un Programma comune di iniziative culturali su tutto il territorio dell’URF, con riferimento ai Comuni montani di Casola Valsenio, Brisighella e Riolo Terme, in occasione sia dell’8 marzo, sia del 25 novembre;

-Su tutto il territorio dell’URF, realizzazione di una Rassegna di film d’autore e documentari, denominata “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”;

-A Faenza, eventi di sensibilizzazione in occasione della Manifestazione internazionale “Argillà Italia 2024”: a cura dell’Associazione Fatti D’Arte in collaborazione con SOS Donna spettacolo e realizzazione di una mostra con coinvolgimento degli espositori e del MIC; Laboratorio ceramico ed esposizione delle opere di donne accolte presso il Centro Antiviolenza a cura di URF;

-A Faenza, a cura dell’Associazione SOS Donna realizzazione di una mostra dal titolo “Ma com’eri vestita?” con coinvolgimento della comunità e visite guidate per gli studenti e studentesse delle Scuole Secondarie di Secondo Grado dell’URF;

-A Faenza, in occasione del 30ennale dell’Associazione SOS Donna, spettacolo di danza al Teatro Masini in collaborazione con Artemis Danza “Corpi violati”

-A Faenza, realizzazione di un percorso formativo in collaborazione con il Centro per le Famiglie dell’URF, l’APS Un Secco No e il CTM di Forlì sul tema della fluidità di genere.

-Nel territorio dell’URF, a cura di SOS Donna in rete con i servizi del territorio, potenziare la capacità di protezione, assistenza e sostegno delle donne vittime di violenza, con particolare riferimento alle donne migranti e in condizione di fragilità attraverso l’ampliamento, il sostegno e la messa in rete di specifici servizi dedicati;

– Nel territorio dell’URF, a cura dell’URF, realizzazione del progetto “Kintsugi, dai Frantumi all’opera d’arte”: sulla base concettuale della tecnica del Kintsugi, verrà svolto un laboratorio pedagogico esperienziale a favore di donne che hanno subito o subiscono violenza.

La Regione Emilia-Romagna ha deliberato un Contributo per tale Progettualità di 32.000 €.

 

PROGETTO

“IN CRESCITA”- Un percorso su di sé per liberarsi dalla violenza

sostenuto con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese 

Con il presente Progetto ci si propone di ampliare e rendere più articolata l’offerta di azioni di sostegno mirate al contrasto delle conseguenze gravissime che donne e minori che hanno vissuto in un contesto maltrattante. Si vuole mettere a disposizione una gamma più consistente e articolata di servizi rivolti alle donne e ai minori, non solo ospiti nelle case rifugio gestite dall’Associazione SOS Donna ODV, ma anche a donne accolte come esterne che non necessitano di ospitalità in emergenza o a lungo termine. Si intendono potenziare le forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza insieme ai/alle loro figli/e attraverso:

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’: attivazione di percorsi individualizzati e di un gruppo esperienziale, con interventi di esperte formate al tema della violenza di genere e violenza assistita, volti a prevenire il fenomeno della trasmissione intergenerazionale della violenza e conseguentemente prevenire l’insorgere di nuove forme di relazioni maltrattanti. In un’ottica di sostegno all’autonomia delle donne accolte, di empowerment e superamento del trauma legato alla violenza assistita/subita dai minori accolti insieme alle loro madri, si intende inserire la figura di un’educatrice professionale, formata sulle dinamiche della violenza intra-familiare, che possa effettuare un’osservazione dei minori ospiti nelle case rifugio, offrire un sostegno alla genitorialità alle madri ospiti, in raccordo con una delle psicoterapeute che già collabora con il centro antiviolenza per il sostegno ai/alle minori ospiti, oltre che realizzare laboratori ludico espressivi volti ad incoraggiare una maggiore condivisione dei vissuti emotivi e, indirettamente, favorire una maggiore consapevolezza ed elaborazione del trauma subito.

Si cercherà di promuovere un ricco e proficuo confronto per far sì che le donne possano esprimere i propri vissuti. La metodologia di lavoro prevedrà un’interazione che coinvolga attivamente le partecipanti, favorendo la condivisione con le altre donne accolte delle proprie esperienze e le rappresentazioni di sé come madri e dei propri bambini come figli. Questo sarà favorito dalle attività guidate, la realizzazione di lavori grafici pittorici e il role playing, tecnica che consente di far emergere i vissuti e gli aspetti maggiormente inconsapevoli nel rapporto con figli e partner.

-CONSULENZA PSICOLOGICA per donne accolte per l’elaborazione dei traumi legati alla violenza. Nella relazione con il maltrattante, proprio in virtù del fatto che la violenza avviene in una relazione significativa, intima e familiare, la donna si trova invischiata in una situazione ambigua: da una parte, il piano dell’abuso e quello affettivo si confondono; dall’altra, sperimenta una percezione contrastante di sé e del mondo circostante diversa dalla sua e da quella che le rimanda e impone il maltrattante. La gravità del trauma a cui vengono sottoposte le donne vittime di violenza può provocare l’insorgere di una serie di disturbi che rientrano nella denominazione di PTSD (Post-traumatic Stress Disorder). Tale disturbo è particolarmente grave e prolungato se l’elemento stressante è ideato dall’uomo, perché conseguenza di atti deliberati che comportano la distruzione di relazioni sociali già esistenti e lasciano la vittima vulnerabile alla solitudine, portandola al congelamento dei suoi sentimenti a scopo difensivo. In questo contesto, il percorso psicologico permette di riconsegnare alla donna un’immagine di sé rivalutata tramite l’elaborazione dei vissuti traumatici.

ATTIVAZIONE DI SERVIZI EDUCATIVI PER I/LE MINORI, in particolare in estate quando termina la scuola, per favorire momenti di socializzazione che permettano al/alla minore sia di dare continuità alla vita in comunità in un contesto differente, sia di responsabilizzarlo/a ulteriormente sul rispetto delle regole e dell’altro/a che, come lui, fruisce dei medesimi spazi e attività. Attraverso il progetto si intende sostenere l’inserimento di minori in percorsi educativi proposti dalle Associazioni del territorio con cui normalmente il nostro Centro Antiviolenza collabora. Poter garantire questo servizio ai nuclei accolti è di fondamentale importanza anche nel percorso di autonomia delle donne in uscita dalla violenza, spesso sole e senza una rete familiare/amicale su cui contare. Avere spazi rivolti ai/alle loro figli/e risulta un sostegno per continuare un lavoro o la ricerca dello stesso, oppure, per alcune, garantire la partecipazione a corsi d’italiano e/o corsi professionalizzanti per aumentare le loro competenze e risorse.

-RAFFORZAMENTO DELLO SPORTELLO LEGALE. Ci si propone con tale progettualità di rivedere e ridefinire i regolamenti specifici riguardanti lo Sportello Legale del nostro centro antiviolenza in collaborazione con le Avvocate che ne fanno parte, con lo scopo di aiutare le donne vittime di violenza, nel loro percorso legale sia civile che penale, grazie anche al gratuito patrocinio. Durante l’attivazione dello Sportello legale afferente al centro antiviolenza, si è evidenziata la necessità di una formazione permanente delle legali sulla principale legislazione in materia di violenza di genere e, in particolare, sull’importanza di conoscere a fondo le dinamiche e le modalità in cui la violenza si manifesta, per poter aiutare con consapevolezza le donne nei loro percorsi giudiziari. Occorre inoltre individuare delle procedure che favoriscano il raccordo tra legali e operatrici dei centri antiviolenza in merito ai singoli casi e la necessità di un aggiornamento continuo tra le parti per favorire l’espletamento di un percorso di uscita dalla violenza che sia integrato in ogni sua fase.

 

PROGETTO

“Sportello Antiviolenza ALBA”

nel territorio dell’Unione del Rubicone e Mare

L’obiettivo generale del progetto – presentato dall’Unione del Rubicone e Mare in partnership con i centri antiviolenza SOS Donna di Faenza, Rompi il Silenzio di Rimini e Trama di Terre di Imola – è quello di realizzare un intervento mirato al superamento della violenza subita dalla donna, differenziato e peculiare rispetto alla vasta rete di servizi sociali e sanitari locali che accolgono donne vittime di violenza o a rischio di subire violenza, per le quali deve essere riconosciuta la dominanza di una problematica di natura sociale o sanitaria. Su queste basi è nato lo sportello antiviolenza ALBA, che si rivolge a donne che vivono o hanno vissuto situazioni di sopraffazione e di violenza nelle loro relazioni di coppia, in famiglia, in ambito lavorativo o in altri contesti sociali. Il servizio è gratuito e anonimo e viene offerto a tutte le donne indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia, lingua, cultura, religione e situazione economica. Gestito dalle operatrici professionali delle associazioni SOS Donna e Rompi il silenzio, lo sportello opera in stretta collaborazione con la rete dei soggetti pubblici e privati del territorio (forze dell’ordine, Pronto soccorso, consultorio familiare, servizi alla persona pubblici e settore no profit) per accogliere le donne e i minori vittime di violenza che necessitano di un aiuto.

Dal 14 maggio 2019 lo sportello è aperto al pubblico ogni martedì dalle 10.30 alle 14.30 presso la stanza “E” della Casa delle Associazioni di Savignano sul Rubicone (Villa Perticari – Corso Perticari, 124), con reperibilità telefonica sempre garantita, negli altri giorni, al numero 379 1067540. Parallelamente all’apertura dello Sportello Antiviolenza è previsto un percorso di formazione specifico per gli operatori e le operatrici della rete territoriale di contrasto alla violenza e delle volontarie dello sportello.

A rendere possibile l’attivazione del servizio è stato anche il contributo della Regione Emilia Romagna: il progetto dell’Unione Rubicone e Mare si è infatti classificato primo in Regione nel bando destinato all’apertura di nuovi sportelli antiviolenza, ricevendo così dalle casse della Regione Emilia-Romagna 17.990 euro a copertura dell’80 per cento dei costi, stimati complessivamente in 22.500 euro.

Il progetto proseguirà anche per il 2020 con lo stesso format e accompagnato dall’apertura del servizio di Sportello di Accompagnamento e Orientamento al Lavoro rivolto a donne che subiscono violenza, aperto tutti i venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

    

PREVENZIONE E INFORMAZIONE NELLE SCUOLE

L’Associazione Sos Donna ha all’attivo da diversi anni un progetto di formazione rivolto alle Scuole di ogni ordine e grado (studenti e insegnanti) con l’obiettivo di valorizzare le differenze di genere, il rispetto di una cultura delle diversità come presupposto per prevenire e contrastare ogni violenza e discriminazione sessista e per superare gli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato di essere donne e uomini. Il progetto viene proposto ogni anno scolastico a diverse scuole dell’Unione della Romagna Faentina e di Lugo. DI seguito i moduli proposti:

  • Progetto “Femmine e Maschi – Facciamo girotondo insieme”, rivolto alle Scuole dell’Infanzia, quale percorso riguardante le differenze di genere e, più in generale, il rispetto “dell’altro diverso da me” a partire dalla quotidianità che i bambini sperimentano nei loro principali contesti di vita (scuola e famiglia), all’interno dei quali si formano le rappresentazioni individuali e vengono vissute le relazioni interpersonali.  Di seguito la Scheda Progetto
  • Progetto “Quali le differenze”, rivolto alle Scuole Elementari, con l’intento di proporre ai bambini un primo elemento di riflessione sulle differenze culturali di genere tra maschi e femmine, avviando, attraverso modalità ludico-interattive e uno scambio all’interno del gruppo classe e con le operatrici del Centro, un percorso di riflessione partecipata. Di seguito la Scheda Progetto
  • Progetto “Educare nelle differenze e prevenire la violenza di genere”, quale sperimentazione di sensibilizzazione alla differenza di genere, rivolto a ragazzi e ragazze delle Scuole Medie Inferiori dell’Area faentina.  L’obiettivo di tale progetto è aiutare i ragazzi a riflettere sulla tematica delle differenze di genere e sull’influenza che esse hanno nella relazione con i coetanei.
  • Progetto “Navighiamo a vista”, un intervento psicoeducazionale di sensibilizzazione sul fenomeno del Cyberbullismo nelle Scuole Secondarie di Primo Grado. Gli incontri sono focalizzati soprattutto sugli aspetti emotivi legati al fenomeno del Cyberbullismo, sulle strategie preventive e di protezione da un punto di vista personale e, infine, sulla relazione tra pari e con gli adulti in caso di episodi di Cyberbullismo (diretti o indiretti).Di seguito la Scheda Progetto di entrambi i moduli.
  • Progetto “Libera dalla violenza. La violenza di genere nelle relazioni adolescenziali”, quale sperimentazione di sensibilizzazione alla violenza di genere, rivolto a ragazzi e ragazze delle Scuole Medie Superiori dell’Area faentina. L’obiettivo di tale progetto è aiutare i ragazzi a riflettere sulla tematica della violenza di genere, sui comportamenti aggressivi, sulle molestie sessuali e sulle eventuali strategie di prevenzione e difesa. Di seguito la Scheda Progetto.

Nel 2017 l’Associazione Sos Donna ha ricevuto un finanziamento pari ad € 2.000 da parte di Banca Intesa San Paolo quale contributo per lo svolgimento del Porgetto Nelle scuole per prevenire la violenza a valere sul “Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale”, costituito dai soci della Banca.

 

PROGETTO “EMERGENZA H24”

Dal 1° luglio 2013 l’Associazione SOS Donna, con partner il Comune di Faenza, ha attivato il Servizio di emergenza H24 rivolto alle Forze dell’Ordine e Pronto Soccorso che incontrano donne vittime di violenza nel territorio dell’Unione della Romagna Faentina. Attraverso le procedure concordate insieme, l’Associazione SOS Donna risponde 24 ore su 24, attraverso un cellulare dedicato, alle richieste che arrivano da Polizia municipale, Questura, Carabinieri e Pronto Soccorso qualora una donna vittima di violenza (da sola o con i suoi bambini) necessiti di una prima accoglienza e di un sostegno.

Da settembre 2013 è stato messo a disposizione un alloggio di pronta emergenza, questo nuovo alloggio ha la funzione di garantire immediata protezione a chi ancora non ha intrapreso un percorso di uscita dalla violenza. Le donne in emergenza ed i loro bambini, afferenti dal servizio H24, possono essere ospitate nella struttura anche in orario notturno, in una prassi di messa in sicurezza che coinvolge anche Pronto Soccorso e Forze dell’Ordine. Nell’anno 2017 è stata avviata una positiva collaborazione con l’Associazione Demetra Donne in Aiuto, centro antiviolenza di Lugo, nella gestione delle emergenze: nella reperibilità telefonica turnano di settimana in settimana due operatrici formate, una per Sos Donna di Faenza e una per Demetra di Lugo, pronte a intervenire in emergenza sui territori dell’Unione della Romagna Faentina e dell’Unione della Bassa Romagna. In entrambi i territori è presente una casa di emergenza a indirizzo segreto nell’eventualità in cui la donna vittima di violenza e i suoi bambini necessitino di essere ospitati in emergenza.

Periodicamente si svolgono riunioni di raccordo tra Centro Antiviolenza, rappresentati delle Forze dell’Ordine e del Servizio Sanitario dell’Unione della Romagna Faentina per confrontarsi sull’andamento della gestione e sul consolidamento delle prassi di intervento in emergenza con donne che subiscono violenza.

UNA RETE REGIONALE PER L’INCLUSIONE LAVORATIVA DELLE DONNE IN DIFFICOLTA’

Il progetto è co-finanziato con risorse del Fondo sociale europeo – Programma Operativo 2014/2020 Regione Emilia-Romagna; l’intera operazione “Una rete regionale per l’inclusione lavorativa delle donne in difficoltà” coinvolge tutti i Centri Antiviolenza facenti parte del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna ed è gestita dalla Scuola Arti e Mestieri Angelo Pescarini di Ravenna. Destinatarie del progetto sono le donne in percorso presso il Centro Antiviolenza del territorio ed ha lo scopo di potenziarne le risorse personali e territoriali messe in campo per la ricerca attiva del lavoro. Ciò al fine di affrancare la donna dalla dipendenza economica e facilitarne così la ricostruzione del proprio percorso di vita. In questo progetto con la presa in carico da parte delle operatrici vengono concordati dei colloqui con le donne per la costruzione di un percorso personalizzato di azioni di supporto all’inserimento lavorativo: redazione curriculum, valutazione delle competenze, verifica delle opportunità di lavoro; oltre alle opportunità previste all’interno dell’operazione, e più idonee per la donna, quali formazione, tirocini, ecc. Le donne, verranno aiutate ad individuare “la professione” che vogliono svolgere sulla base dei “saperi” e delle aspirazioni personali, sviluppando un maggior livello di consapevolezza del proprio ruolo all’interno di un contesto lavorativo, rendendole consapevoli delle problematiche alle quali vanno incontro e fornendo loro gli strumenti per riuscire a sostenere nel tempo l’impegno preso.