Un sabato pomeriggio di ”danza urbana” per dire basta all’ingiustizia sulle donne: sabato 13 febbraio il centro antiviolenza Sos Donna di Faenza e gruppo spontaneo di danza Ameral aderiscono alla grande mobilitazione planetaria di “One billion rising”, il flashmob mondiale che ogni anno a San Valentino porta ogni angolo del mondo a ballare pubblicamente, per rompere la catena di violenze e soprusi di cui le donne sono vittime in tutto il mondo.
L’appuntamento danzante, realizzato in collaborazione con il gruppo spontaneo “Ameral”, richiamerà l’attenzione del pubblico sabato 13 febbraio in pieno centro storico: alle 16 in corso Mazzini, all’altezza del civico 16, a pochi passi da piazza del Popolo musica e danza riempiranno l’aria diffondendo un messaggio di rispetto e giustizia. I semplici passi della coreografia sono illustrati anche sul web, su sito e pagina Facebook di Sos Donna, per permettere a tutti coloro che vorranno unirsi di “farsi un’idea” del brano e dei movimenti.
A Faenza, come in migliaia di città italiane e nel mondo, Sos Donna ha raccolto l’invito lanciato da Eve Ensler, già ideatrice dei “Monologhi della vagina”, a danzare contro ogni forma di violenza di genere. E’ quindi il flash mob, il raduno spontaneo convocato via web, la forma di mobilitazione scelta: dal 2013, nella giornata di San Valentino, le popolazioni di tutto il mondo “si alzano” per rispondere alla violenza con la danza, per testimoniare come “un miliardo di donne violate sia un’atrocità, un miliardo di donne che danzano è una rivoluzione”.
“One billion rising” parta infatti dalla drammatica consapevolezza che, su una popolazione mondiale di circa sette miliardi di persone, la violenza riguarda il destino di più di un miliardo di donne e ragazze, una su tre. E’ quindi un evento collettivo, libero e non violento a far riflettere l’opinione pubblica dell’intero pianeta su una violazione dei diritti umani intollerabile ma ancora quotidiana.