
Come sostenerci nel post alluvione



EVENTO ANNULLATO – 22 MAGGIO: “CLIMBING IRAN”, ore 21.00 presso Sala Fellini


In considerazione della situazione di emergenza che sta attraversando il territorio faentino e moltissimi dei/delle nostre concittadine, abbiamo deciso di rimandare la proiezione del film “Climbing Iran” a data da destinarsi
22 MAGGIO: “CLIMBING IRAN”
L’Associazione SOS Donna promuove la proiezione del documentario per mantenere alta l’attenzione sulla repressione in atto nel Paese
Lunedì 22 maggio, alle ore 21.00, presso la Sala Fellini (Piazza Santa Maria Foris Portam, 2 –Faenza), l’Associazione SOS Donna ODV, centro antiviolenza, invita la cittadinanza alla proiezione del docufilm “Climbing Iran” di Francesca Borghetti (Italia, 2020, 54′).
Il documentario vede come protagonista, Nasim Eshqi, l’unica climber professionista iraniana che pratica l’arrampicata all’aperto, un’alpinista capace di aprire vie su roccia con all’attivo già una settantina di ascese. Nasim ha mani forti e unghie dipinte con smalto rosa shocking. Ha trovato la propria strada sulle montagne persiane, diventando una pioniera dell’arrampicata all’aperto in Iran, dove le donne si allenano e competono solo su pareti indoor, durante orari prestabiliti e solo tra altre donne. Oggi porta altre ragazze in parete, insegnando loro free climbing e a guadagnare una nuova indipendenza. Nasim ha due montagne da scalare, fisica e culturale, dal momento che la sua passione confligge con le regole che limitano la libertà delle donne nel suo Paese. Ed ha un sogno: aprire una nuova via sulle Alpi.
Tramite questa iniziativa l’Associazione SOS Donna vuole esprimere la propria solidarietà alle donne e alla popolazione iraniana in lotta da quasi otto mesi al grido di “Donna, vita, libertà” (Zan, Zendegi, Azadi). Dal 16 settembre infatti, in seguito all’uccisione brutale della ventiduenne curdo-iraniana Mahsa Amini, dopo il suo arresto da parte della polizia morale perché non portava correttamente il velo, le donne iraniane non si stancano di manifestare, malgrado la dura repressione da parte del regime.
Secondo alcune organizzazioni locali, da quando sono iniziate le proteste, le autorità iraniane hanno ucciso quasi seicento persone, migliaia sono i feriti e ventimila gli arresti. Nel mentre continuano anche gli avvelenamenti di studentesse nelle scuole. In questi mesi, in moltissime città, nel mondo e in Italia, si sono susseguite manifestazioni a sostegno delle donne e della popolazione iraniana e anche a Faenza, come Centro antiviolenza SOS Donna, tramite la proiezione di questo documentario, vogliamo continuare a mantenere alta l’attenzione su ciò che sta succedendo nel Paese.
L’iniziativa, patrocinata dall’Unione della Romagna Faentina, è organizzata in collaborazione con Cineclub Il Raggio Verde e Compagnia delle Feste. La proiezione sarà preceduta da un intervento a cura dell’Associazione SOS Donna e di Aldo Reggi, Direttore Tecnico Nazionale di Arrampicata Sportiva.
Il documentario, distribuito da Mescalito Film, è in lingua originale sottotitolato, ingresso a offerta libera.
13 maggio: Fare la spesa alla Coop “I Cappuccini” per aiutare le donne ospiti nelle case rifugio


13 maggio: torna #Donalaspesa, la colletta alimentare di Coop Alleanza 3.0
Fare la spesa alla Coop per aiutare le donne che vivono nelle case rifugio
L’Associazione SOS Donna, centro antiviolenza di Faenza, sarà presente al supermercato Coop “I Cappuccini” di Faenza nella giornata del 13 maggio 2023, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, per una raccolta alimentare in supporto alle donne che subiscono violenza, ospiti nelle case rifugio o accolte dall’Associazione. Le volontarie del centro antiviolenza saranno presenti con un punto informativo per sollecitare e sensibilizzare ancora una volta la cittadinanza ad una riflessione sulla violenza alle donne. A chi si reca a fare la spesa alla Coop “I Cappuccini”, distribuiranno inoltre una lista con l’elenco degli alimenti e dei beni di prima necessità che possono essere donati a SOS Donna dai clienti della Coop: dai prodotti alimentari a quelli per l’igiene personale, dai prodotti per l’infanzia a quelli per la pulizia della casa, tutto ciò che è utile nella vita quotidiana. Tutti i prodotti raccolti saranno destinati alle donne e alle/ai bambine/i ospiti nelle strutture a indirizzo segreto gestite dall’Associazione e alle donne in uscita dalla violenza che si rivolgono a SOS Donna.
L’azione di SOS Donna-Servizio Fenice (sportello voluto dal Comune di Faenza, Assessorato Pari Opportunità) sul territorio comprensoriale faentino ha visto, nel 2022, 119 donne accolte e, dal primo gennaio 2023 ad oggi, più di 70 donne si sono già rivolte a noi. Fare la spesa alla Coop nella giornata di sabato 13 maggio significa sostenere le donne vittime di violenza e le/i loro bambine/i e contrastare la violenza domestica.
SOS Donna, associazione nata a Faenza l’8 marzo 1994, si occupa di fornire un servizio di prima accoglienza a donne che si trovano in uno stato di temporanea difficoltà, che hanno subito o subiscono violenza, gestendo dal 2000 anche il servizio comunale Fe.n.ice, centro di ascolto e prima accoglienza per le donne in stato di disagio e maltrattate. L’attività di assistenza e ascolto si coniuga a quella di sensibilizzazione e prevenzione tramite l’organizzazione di eventi, pubblicazioni e corsi di formazione.
Sabato 13 maggio dalle 9.00 alle 19.00 presso la Coop “I Cappuccini” di Faenza (Via Canal Grande, 44/14 – Faenza)
Per informazioni: info@sosdonna.com – tel. 0546/22060.
“Com’eri vestita?” Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale. Dal 21 Aprile al 2 Maggio presso la Galleria d’Arte della Molinella


Comunicato stampa
“Com’eri vestita?”
Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale
Dal 21 Aprile al 2 Maggio presso la Galleria d’Arte della Molinella
“Com’eri vestita?” è una domanda ricorrente posta a chi subisce molestie o violenza sessuale e che in questo modo subisce anche un processo di vittimizzazione secondaria. Troppo spesso, infatti, la domanda “Cosa indossavi? Com’eri vestita?” sottende una sfumatura accusatoria, come a dire “te la sei un po’ cercata…”, rivolgendo i riflettori su chi subisce violenza e non su chi la agisce.
“Com’eri vestita?” è un’installazione, in cui i vestiti esposti rappresentano simbolicamente quelli indossati durante la violenza subita e sono accompagnati da brevi suggestioni che le donne hanno voluto condividere, raccontando alcuni elementi della loro esperienza. Gli abiti in mostra sono stati tutti scelti in base ai racconti delle donne accolte nel corso degli anni dal Centro antiviolenza Cerchi d’acqua di Milano, una delle 80 organizzazioni che fanno parte di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, di cui l’Associazione SOS Donna di Faenza è tra le socie fondatrici.
La mostra trae ispirazione dalla poesia “What I was Wearing” (“Cosa indossavo”) di Mary Simmerling e da un’analoga installazione artistica sviluppata nel 2013, con il titolo “What Were You Wearing?” (“Cosa indossavi?”), da Mary Wyandt-Hiebert, docente alla University of Arkansas, e da Jen Brockman, direttrice del Sexual Assault Prevention Center presso la University of Kansas. È nata dal bisogno di scuotere l’attenzione del pubblico e sfatare uno dei principali stereotipi sulla violenza sessuale, che cerca di rovesciare sulle donne la responsabilità della violenza subita: quello di aver indossato un abbigliamento “provocante”.
Invece non c’è nulla di provocante in un pigiama grigio e azzurrino di flanella, in un paio di jeans e una maglietta, in una gonna al ginocchio, in un maglione. E al di là di questo, l’unica causa scatenante la violenza è la mentalità maschilista e patriarcale di chi la agisce, come ci ricorda tristemente la vicenda che ha coinvolto una giovane donna il 5 aprile scorso, su un treno a Milano. Le situazioni in cui avviene la violenza sono, come spiegano le didascalie che accompagnano la mostra, momenti di semplice vita quotidiana, un quotidiano nel quale però la violenza è spesso un sottotesto ricorrente, che prende le forme di un controllo ossessivo, di una costante denigrazione, fino ad avvitarsi nella spirale della violenza fisica, oltre che verbale.
L’installazione “Com’eri vestita?” – Rispondono le sopravvissute alla violenza sessuale, realizzata dal Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua e presentata per la prima volta nel marzo 2018 a Milano, è divenuta itinerante grazie anche al sostegno di D.i.Re-Donne in Rete Contro la Violenza, e si muove attraverso i centri antiviolenza del territorio nazionale.
La mostra sarà esposta a Faenza, grazie all’impegno del Centro antiviolenza SOS Donna, da Venerdì 21 Aprile a Martedì 2 Maggio, presso la Galleria Comunale d’Arte Molinella (Voltone della Molinella, 4 – Faenza). L’inaugurazione dell’installazione è prevista per Venerdì 21 Aprile alle ore 18.30, con una performance a cura delle volontarie dell’Associazione SOS Donna. Seguiranno interventi da parte di Antonella Oriani, Presidente di SOS Donna, Milena Barzaglia, Assessora alle Politiche e cultura di genere dell’Unione della Romagna Faentina e della dott.ssa Mirella Barbieri, referente della rete territoriale antiviolenza per il Pronto Soccorso di Faenza.
Nelle giornate successive la mostra sarà visitabile nei seguenti giorni e orari: 22, 23, 24, 28, 29 e 30 Aprile, dalle 16 alle 19 (visita guidata alle ore 17 e alle ore 18). Nei giorni 26, 27, 28 aprile e 2 maggio, apertura riservata alle scuole, su prenotazione, dalle 10 alle 13 (visite guidate alle 10 e alle 12). Ingresso libero.
L’iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna nell’ambito del progetto “Libertà al plurale: differenziAMOci”, ed è patrocinata dal Comune di Faenza e dall’Unione della Romagna Faentina. Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Associazione SOS Donna, telefonando al numero 0546/22060 o inviando una mail a info@sosdonna.com