AL VIA IL “SUPER PROGETTO” SCELTO DAL MINISTERO

foto Raffaele Tassinari

Sos Donna e Comune si aggiudicano un importante contributo statale

per potenziare accoglienza e prevenzione alle vittime di maltrattamenti

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Presentazione ufficiale in Comune nella mattinata di giovedì 4 ottobre per il nuovo progetto di Sos Donna finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito della prima fase di attuazione della strategia nazionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ed allo stalking. L’associazione nelle scorse settimane ha infatti avuto la conferma di poter contare su un contributo ministeriale di 180mila euro per un progetto ad hoc presentato in partnership con il Comune di Faenza.

Due le linee di attività stabilite dal Ministero per i progetti finanziabili, per un totale di quattro milioni 700mila euro stanziati: interventi di sostegno ai centri antiviolenza e alle strutture pubbliche e private, finalizzati ad ampliare il numero di servizi offerti alle vittime la cui incolumità sia a rischio (Linea 1), oppure interventi finalizzati all’apertura di nuovi centri antiviolenza a carattere residenziale nelle aree del paese dove è maggiore il gap tra la domanda e l’offerta (Linea 2).

Al bando potevano concorrere, singolarmente o in forma associata, organizzazioni di volontariato,  cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, onlus, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, Asp ed enti locali. Faenza ha scelto di creare un’Ats, ossia un’associazione temporanea di scopo tra il Centro antiviolenza ed il Comune, indicando come capofila proprio Sos Donna, per concorrere nell’ambito della Linea 1 per l’ampliamento dei servizi offerti sull’intero comprensorio (sei comuni, oltre 88mila abitanti). Nello specifico il progetto, al via da settembre 2012 e da realizzare nei successivi 24 mesi, si prefigge di incrementare le tipologie di servizi offerti, nello specifico attraverso l’attivazione o il potenziamento di  gruppi di sostegno alla genitorialità (sia per donne ospitate nelle case rifugio, sia per quelle che svolgono un percorso per uscire dal ciclo della violenza),  di consulenze psicologiche per le donne e i loro bambini, di corsi di alfabetizzazione informatica e/o linguistica, di servizi di babysitting e sostegno didattico per i minori in età scolare ospiti delle case rifugio o delle donne accolte ed infine di attivazione del servizio di emergenza su 24 ore in collaborazione con Forze dell’Ordine e Pronto Soccorso.

Il rafforzamento della protezione e salvaguardia delle vittime e dei loro figli minori vuole essere promossa attraverso interventi come l’incremento della sicurezza dei locali in cui vengono svolti i colloqui (porta blindata e videocitofono), l’attivazione di un servizio di sorveglianza nelle case rifugio, l’attivazione di corsi di autodifesa personale, con  formazione sulle norme comportamentali per la propria sicurezza (piano di sicurezza) e per la propria incolumità fisica (finalizzate alla prevenzione degli incidenti domestici) e l’attivazione di un archivio dati informatizzato e criptato.

Molti servizi, negli anni, sono stati già proposti da Sos Donna-Servizio Fe.n.ice.- grazie agli strumenti e alle indispensabili dotazioni di attrezzature ed ambienti messi a disposizione dall’Amministrazione comunale e alle tante professionalità che fanno parte dell’associazione: tutti i punti cardine del progetto verranno pertanto creati o potenziati grazie all’utilizzo delle professionalità e competenze presenti nell’Amministrazione comunale e in associazione. Fondamentale anche il fattivo contributo del volontariato, da sempre cruciale nell’attività di accoglienza e sensibilizzazione.

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